Le emozioni sul posto di lavoro sono spesso il grande elefante nella stanza. Tutti le proviamo ma... mica vorrai parlare di emozioni sul posto di lavoro?!
Eppure ricerche come quella condotta dalla Cambridge University, "How emotions shape our work life", dimostrano che ignorare l'impatto delle emozioni sul lavoro è un errore che può costare caro. Ignorarle significa perdere una parte fondamentale di ciò che ci rende umani—e, per estensione, ciò che rende umano anche il nostro lavoro.
Parlarne sì, ma in modo strutturato e con intenzionalità per costruire una cultura delle emozioni. Perché non basta scriverle su un poster appeso alle pareti degli uffici. Vanno scelte collettivamente e consapevolmente e tradotte in azioni.
Quanto tempo le aziende investono nel capire come le emozioni influenzano le nostre giornate, le nostre decisioni, e le nostre relazioni professionali? Non abbastanza.
Le emozioni sono spesso considerate secondarie rispetto alla razionalità e alla produttività.
Non sto suggerendo di trasformare l’ufficio in uno spazio dove si parla solo di sentimenti, né tantomeno in un gruppo di mutuo-aiuto, ma di cambiare proprio prospettiva: costruire una "cultura delle emozioni" sul lavoro. Non basta parlare di emozioni, bisogna decidere con intenzionalità quali emozioni vogliamo provare sul lavoro e quali evitare, per avere successo, sì, noi e le nostre persone.
Non è il vecchio slogan “dipendenti felici”, ché non è mica detto che tutti vogliano sentirsi semplicemente “felici” sul lavoro. Magari un team vuole sentirsi “scomodo”, perché nella scomodità sa che può trovare lo stimolo per superare un momento di crisi e la felicità dei dipendenti, in un frangente così, servirebbe a poco.
Le emozioni sono contagiose
Non è fantascienza, ma una realtà scientifica. Il “contagio emotivo” – termine coniato dalla psicologa americana Elaine Hatfield - si riferisce alla capacità delle emozioni di diffondersi da una persona all'altra, come una risata che si propaga in una stanza. Quando qualcuno è entusiasta, chi gli sta attorno può sentirsi motivato. Allo stesso modo, unə collega costantemente frustratə può abbassare il morale generale e, di conseguenza, la produttività.
Creare una cultura delle emozioni significa molto più che mantenere un buon ambiente di lavoro. Significa costruire un contesto in cui le emozioni desiderate non solo sono benvenute, ma intenzionalmente promosse. La ricerca della professoressa Sigal Barsade dimostra che alcune emozioni, come la felicità e l'empatia per citarne alcune, non solo migliorano il clima aziendale, ma hanno un impatto diretto sulle performance del team. Squadre che coltivano queste emozioni tendono a essere più coese, innovative e resilienti.
Cosa serve per costruire una "cultura delle emozioni"
Costruire una cultura delle emozioni richiede impegno, ma i benefici sono tangibili. Pensate ai vostri team come a un giardino. Se vi limitate a osservare ciò che cresce, rischiate di ritrovarvi con un miscuglio caotico di erbacce e fiori. Ma se curate il terreno, selezionate con attenzione ciò che piantate e vi prendete cura delle piante, otterrete un giardino rigoglioso che riflette il vostro impegno.
In pratica, costruire una cultura delle emozioni condivisa significa che team leader e team scelgono consapevolmente quali emozioni desiderano provare e quali evitare per costruire il proprio successo, identificano concretamente le azioni da intraprendere e monitorano l’andamento. È una sfida, ma anche un'opportunità per costruire un ambiente di lavoro che prospera, generando risultati straordinari.
Le emozioni non sono un ostacolo da superare nel nostro cammino verso il successo aziendale; sono il motore che può portarci più lontano. Scegliere di ignorarle significa lasciare la macchina in folle. Scegliere di coltivarle e guidarle con intenzionalità significa prendere il volante e dirigersi, insieme, verso una destinazione di successo condiviso.
Le emozioni non sono un ostacolo da superare nel nostro cammino verso il successo aziendale; sono il motore che può portarci più lontano. Scegliere di ignorarle significa lasciare la macchina in folle. Scegliere di coltivarle e guidarle con intenzionalità significa prendere il volante e dirigersi, insieme, verso una destinazione di successo condiviso.
Let’s flip what the world feels.Check out The Emotional Culture Deck – the #1 game for better workplace culture. Use it to create and amplify human conversations about what matters in the workplace: www.ridersandelephants.com/the-emotional-culture-deck