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CULTURA DELLE EMOZIONI IN AZIENDA, A COSA SERVE?

Laura Citterio
Executive coach
COSTRUIRE UNA CULTURA DELLE EMOZIONI
COSTRUIRE UNA CULTURA DELLE EMOZIONI

Le emozioni sul posto di lavoro sono spesso il grande elefante nella stanza. Tutti le proviamo ma... mica vorrai parlare di emozioni sul posto di lavoro?! 

Eppure ricerche come quella condotta dalla Cambridge University, "How emotions shape our work life", dimostrano che ignorare l'impatto delle emozioni sul lavoro è un errore che può costare caro. Ignorarle significa perdere una parte fondamentale di ciò che ci rende umani—e, per estensione, ciò che rende umano anche il nostro lavoro. 

Parlarne sì, ma in modo strutturato e con intenzionalità per costruire una cultura delle emozioni. Perché non basta scriverle su un poster appeso alle pareti degli uffici. Vanno scelte collettivamente e consapevolmente e tradotte in azioni.

Quanto tempo le aziende investono nel capire come le emozioni influenzano le nostre giornate, le nostre decisioni, e le nostre relazioni professionali? Non abbastanza.

Le emozioni sono spesso considerate secondarie rispetto alla razionalità e alla produttività. 

Non sto suggerendo di trasformare l’ufficio in uno spazio dove si parla solo di sentimenti, né tantomeno in un gruppo di mutuo-aiuto, ma di cambiare proprio prospettiva: costruire una "cultura delle emozioni" sul lavoro. Non basta parlare di emozioni, bisogna decidere con intenzionalità quali emozioni vogliamo provare sul lavoro e quali evitare, per avere successo, sì, noi e le nostre persone.

Non è il vecchio slogan “dipendenti felici”, ché non è mica detto che tutti vogliano sentirsi semplicemente “felici” sul lavoro. Magari un team vuole sentirsi “scomodo”, perché nella scomodità sa che può trovare lo stimolo per superare un momento di crisi e la felicità dei dipendenti, in un frangente così, servirebbe a poco. 

Le emozioni sono contagiose

Non è fantascienza, ma una realtà scientifica. Il “contagio emotivo” – termine coniato dalla psicologa americana Elaine Hatfield -  si riferisce alla capacità delle emozioni di diffondersi da una persona all'altra, come una risata che si propaga in una stanza. Quando qualcuno è entusiasta, chi gli sta attorno può sentirsi motivato. Allo stesso modo, unə collega costantemente frustratə può abbassare il morale generale e, di conseguenza, la produttività.

Creare una cultura delle emozioni significa molto più che mantenere un buon ambiente di lavoro. Significa costruire un contesto in cui le emozioni desiderate non solo sono benvenute, ma intenzionalmente promosse. La ricerca della professoressa Sigal Barsade dimostra che alcune emozioni, come la felicità e l'empatia per citarne alcune, non solo migliorano il clima aziendale, ma hanno un impatto diretto sulle performance del team. Squadre che coltivano queste emozioni tendono a essere più coese, innovative e resilienti.

Cosa serve per costruire una "cultura delle emozioni"

Costruire una cultura delle emozioni richiede impegno, ma i benefici sono tangibili. Pensate ai vostri team come a un giardino. Se vi limitate a osservare ciò che cresce, rischiate di ritrovarvi con un miscuglio caotico di erbacce e fiori. Ma se curate il terreno, selezionate con attenzione ciò che piantate e vi prendete cura delle piante, otterrete un giardino rigoglioso che riflette il vostro impegno.

In pratica, costruire una cultura delle emozioni condivisa significa che team leader e team scelgono consapevolmente quali emozioni desiderano provare e quali evitare per costruire il proprio successo, identificano concretamente le azioni da intraprendere e monitorano l’andamento. È una sfida, ma anche un'opportunità per costruire un ambiente di lavoro che prospera, generando risultati straordinari.

Le emozioni non sono un ostacolo da superare nel nostro cammino verso il successo aziendale; sono il motore che può portarci più lontano. Scegliere di ignorarle significa lasciare la macchina in folle. Scegliere di coltivarle e guidarle con intenzionalità significa prendere il volante e dirigersi, insieme, verso una destinazione di successo condiviso.

Le emozioni non sono un ostacolo da superare nel nostro cammino verso il successo aziendale; sono il motore che può portarci più lontano. Scegliere di ignorarle significa lasciare la macchina in folle. Scegliere di coltivarle e guidarle con intenzionalità significa prendere il volante e dirigersi, insieme, verso una destinazione di successo condiviso.

Let’s flip what the world feels.Check out The Emotional Culture Deck – the #1 game for better workplace culture. Use it to create and amplify human conversations about what matters in the workplace: www.ridersandelephants.com/the-emotional-culture-deck

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Ciao, sono Laura

Executive Coach a Milano

Sono una Executive e Team Coach con un forte background in Economia e dinamiche d'impresa.

Mi occupo di Percorsi di Business Coaching Individuali per donne e imprenditrici che vogliono acquisire consapevolezza e di Business Coaching per Aziende che vogliono portare benessere e leadership etica nei luoghi di lavoro.

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  • Luisa B.

    Head of Dei Emeai – Oberrieden (CH)
    Essendo anche io una coach, conosco il valore del coaching e delle immense possibilità di esplorazione di noi stessi che ci offre. È pero' importante essere affiancat* da un* professionista competente che sia in grado di creare una atmosfera sicura in cui si può'
    esplorare insieme ma anche avere una guida per raggiungere gli obiettivi preposti.

    Laura e' una coach attenta e super in gamba. Con lei ho intrapreso il percorso Semente. Partendo dal mio NAP - Neuro Agility Profile- ho esplorato delle aree di me che ancora non avevo avuto il coraggio di affrontare o che per qualche motivo davo per scontate. Ho
    aumentato la consapevolezza di me stessa soprattutto nei momenti di pressione e ho identificato alternative che mi permettessero di superare quei momenti, proprio come quando nuotiamo e dobbiamo superare un’onda un po' più' grossa delle altre.

    La cosa per me più gratificante e che ne vedo i benefici sia nell'ambito professionale, dove mi trovo ad affrontare alcune situazioni in maniera più' consapevole, ma soprattutto in
    ambito personale dove ho capito che alcune reazioni o dinamiche erano legate ad aree apparentemente non connesse.

    Laura ha uno stile attento e garbato.
    Riesce a strappare un sorriso (e talvolta una lacrima) in ogni sessione ma sempre con una grandissima attenzione alla persona e al suo stato nel momento del coaching.
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  • M.R.

    Brand Marketing Manager
    Ho iniziato un percorso di coaching con Laura perché pensavo ad un cambio di vita dovuto alla mia inquietudine professionale e non solo.

    Grazie a lei ho compreso da dove arrivavano le inquietudini e la necessità di lavorarci su un livello più profondo. Comprendermi di più mi ha permesso di migliorare la mia autostima. Mi è molto piaciuto l’approccio intimo ma anche concreto.
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  • Francesca

    Farmacista | Catania
    Grazie a Laura sono riuscita a scavare di più in me stessa e a capire e modificare ciò che non mi permetteva di essere me stessa al 100%.

    Laura mi ha permesso di comprendere, passo dopo passo, facendomi ragionare e accompagnandomi nei miei ragionamenti e nelle mie percezioni ciò che mi portava disagio e che mi faceva “nascondere” perché non riuscivo ad affrontare la situazione di petto la disponibilità, il sorriso, la sua dolcezza e il suo modo di dire le cose con fermezza ma anche con leggerezza e soprattutto con il sorriso.

    Sempre lì pronta a comprendere e a indirizzarti nella strada giusta! Assolutamente un ottimo coach.

    Ho conosciuto Laura durante un periodo difficile un po’ per tutti. Per me, la quarantena dovuta al Covid, è stato un periodo non solo difficile ma anche molto impegnativo e stancante non solo dal punto di vista fisico e lavorativo ma soprattutto dal punto di vista emotivo. Durante la giornata tipo si susseguivano emozioni completamente differenti tra
    loro... paura, ansia, tenerezza e lucidità mentale continuavano a “ballare” dentro di me nella speranza di fare sempre la scelta giusta e il più rispettosa possibile sia nei miei confronti sia verso la comunità. Ci voleva polso, fermezza ma anche tanta tenerezza, immedesimazione e concretezza nei confronti di quei clienti/pazienti che si sono rivolti a me e che da una parte desideravano sostegno e aiuto ma dall’altro si sentivano quasi non
    compresi nel momento in cui cercavamo di fargli rispettare le regole.

    In tutto questo periodo così faticoso, Laura è stata un’ottima coach che con pazienza, dedizione, disponibilità e tanti sorrisi mi è stata accanto sopportandomi e supportandomi giorno dopo giorno.
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