La meta è chiara, la strada pure. Tutto è pronto per partire, finalmente! Piene di entusiasmo ci imbarchiamo in una nuova avventura. L'obbiettivo è lì e faremo di tutto per raggiungerlo... se non fosse che dopo qualche passo, a volte più a volte meno, la motivazione cala, l'energia scema, le difficoltà ci frenano e perdiamo lo stimolo.
Quante volte ci è successo? Sono sincera, a me più di una volta, prima di capire dove fosse l'errore.
The winner is... by Twitter
Attraverso un recente sondaggio condotto su Twitter, è stata stilata una classifica delle migliori strategie che puoi usare per mantenere alta la concentrazione e la motivazione sui tuoi obbiettivi:
- Lo-fi music (se non sai cos’è potete leggerlo qui oppure qui)
- Energy drinks
- Esprimere gratitudine
- Rimanere in contatto con amici, Mentor, o Coach che ti aiutino a restare motivata
- Passeggiare (per aumentare la creatività)
- Creare una routine del mattino per dare un boost alla propria energia
- Lavorare in base ai tuoi cicli energetici
- Spiritualità
Aspetta, c'è di meglio
Per ognuno (o quasi) dei metodi sopra menzionati ci sono delle basi scientifiche che confermano, o quanto meno ne affermano, la validità. Ma siamo sicuri che questi barba-trucchi bastino? Simon Sinek è molto chiaro al riguardo: esiste 1 solo segreto per rimanere motivata, a dispetto di qualsiasi difficoltà che incontriamo sulla nostra strada, che sia una pandemia, una crisi finanziaria o un momento di difficoltà personale. Avere chiaro il Perché (WHY) fai una determinata cosa, perché vuoi realizzare un certo obbiettivo.
Facciamo un po' di ordine, al contrario...
Il primo aspetto su cui tutti si concentrano quando intraprendono un nuovo progetto è sempre il Cosa (WHAT). Cosa voglio fare? Voglio andare in vacanza. Al mare, in montagna, stanziale o itinerante? Il secondo punto su cui ci concentriamo è il Come (HOW). In macchina, in aereo, in camper? E allora accade che ci sentiamo smarrite tra mille alternative senza sapere cosa scegliere tra la settimana in villaggio, spiaggiata come una balena arenata, o il Fly & Drive con Coast to coast annesso...
Ma se ti chiedi la motivazione, il Perchè (WHY) vuoi andare in vacanza? Diventa tutto più chiaro. Facciamo qualche esempio: 1# Per riposarmi completamente, oziando dalla mattina alla sera 2# Per ricaricarmi, lasciandomi ispirare dalla natura e da paesaggi meravigliosi 3# Per nutrirmi di cose belle e aprire la mente ad altri mondi.
Per oziare dalla mattina alla sera, eviterei il coast to coast, altrettanto quanto abortirei l'idea di stare in villaggio quando vuoi aprire la mente ad altre culture e nutrirti di cose belle.
Se conoscere la motivazione ha così tanto impatto sulla scelta delle vacanze, vuoi immaginarti quanta ne abbia sulle cose serie?
Simon Sinek sottolinea in questo breve video e spiega nel suo libro che tutti hanno chiaro ciò che fanno (What), alcuni sanno come farlo (How), pochi ne (ri)conoscono il motivo, lo scopo, l’intenzione (Why).
La motivazione
CAPIRE COSA TI MUOVE FA LA DIFFERENZE TRA ARRIVARE ALLA META E PERDERTI PER STRADA
Simone Sinek chiama la rappresentazione grafica dei tre stadi di consapevolezza (Cosa, Come e Perché) The Golden Circle.
COSA e COME non sono ispirazionali, non muovo all’azione. Descrivere il PERCHÉ, invece, è ciò che fanno i leader e i leader ispirano.
Dunque, non si tratta solo di stabilire con chiarezza la meta (l’obbiettivo), ma nella nostra visione d’insieme dobbiamo includere la motivazione che ci spinge a percorrere quella strada. Il modo più semplice per iniziare ad interrogarti sui tuoi “perché” è partire da un semplice esercizio: ripercorri il tuo passato e identifica i momenti in cui ti sei sentito al top, hai dato del tuo meglio, hai raggiunto il successo (al lavoro, in famiglia, nelle relazioni). Per aiutarti ho creato una scheda di esercizio che trovi qui.Tu gust is mei che uan
Solo chi come me appartiene alla generazione X probabilmente ha riconosciuto la citazione di una pubblicità che è rimasta nel cuore di molti: un giovanissimo Stefano Accorsi offriva un cornetto due gusti alla ragazza su cui voleva fare colpo (giuro, il momento Amarcord finisce qui!).Come il cioccolato completa la panna del cornetto, così la motivazione ideologica, completa quella pratica.
Infatti, non possiamo parlare di motivazione se non comprendendone i suoi due aspetti:- La motivazione pratica
- La motivazione ideologica
La motivazione pratica è quella che ti porta a fare qualcosa per bisogno o per esigenza.
Ad esempio, per chi decide di diventare insegnante potrebbe essere la necessità di avere uno stipendio alla fine del mese. Se questa fosse l’unica motivazione, tuttavia, fare l’insegnante o il medico e l’impiegato di banca non farebbe differenza: alla fine del mese si otterrebbe lo stesso risultato: una somma di denaro sul conto corrente.La motivazione ideologica, invece, è quella che ti spinge dal profondo, è la tua missione, il tuo modo di avere impatto sugli altri o sul mondo che ti circonda.
Riprendendo l’esempio di prima, la motivazione ideologica dell’insegnante potrebbe essere legata al desiderio di infondere amore per il sapere, formare le menti e il pensiero delle generazioni future, aiutare ogni studente a scoprire i propri talenti e così via. Se, sulla base della sola motivazione pratica, fare l’insegnante o l’impiegato di banca poteva essere indifferente, alla luce di questo secondo esempio diventa chiaro che la motivazione ideologica è quella che determina il perché si vuole fare l’insegnante assumendo un significato ben più grande e importante e rendendo speciale il lavoro.Le tue motivazioni
Riprendi l’esercizio della linea della vita e prova a pensare a quali sono stati i momenti in cui hai avuto una visione chiara delle motivazioni (soprattutto di quella ideologiche) che ti hanno portato a compiere certi passi, ad intraprendere i tuoi progetti. Riconosci quei momenti come i migliori?
Immagina che il Golden Circle sia un cono visto dall’alto. Prendi in mano il cono come un megafono.
Fai sentire la tua voce forte e chiaro, partendo dalla tua motivazione ideologica ispirerai chi ti ascolta, coinvolgerai le persone nella tua missione, passando per il COME (HOW) indicherai la strada per arrivare al tangibile, al COSA (WHAT) con una chiarezza cristallina.
Anche nella vita di tutti i giorni puoi utilizzare questa piccola consapevolezza per ispirare gli altri, per motivarli a collaborare alla tua idea, realizzare ciò che chiedi, che si tratti di tua figlia o di un tuo collaboratore.
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[convertkit form=1787498]Facciamo un po' di ordine, al contrario...
Il primo aspetto su cui tutti si concentrano quando intraprendono un nuovo progetto è sempre il Cosa (WHAT). Cosa voglio fare? Voglio andare in vacanza. Al mare, in montagna, stanziale o itinerante? Il secondo punto su cui ci concentriamo è il Come (HOW). In macchina, in aereo, in camper? E allora accade che ci sentiamo smarrite tra mille alternative senza sapere cosa scegliere tra la settimana in villaggio, spiaggiata come una balena arenata, o il Fly & Drive con Coast to coast annesso...Ma se ti chiedi la motivazione, il Perchè (WHY) vuoi andare in vacanza? Diventa tutto più chiaro. Facciamo qualche esempio: 1# Per riposarmi completamente, oziando dalla mattina alla sera 2# Per ricaricarmi, lasciandomi ispirare dalla natura e da paesaggi meravigliosi 3# Per nutrirmi di cose belle e aprire la mente ad altri mondi.
Per oziare dalla mattina alla sera, eviterei il coast to coast, altrettanto quanto abortirei l'idea di stare in villaggio quando vuoi aprire la mente ad altre culture e nutrirti di cose belle.Se conoscere la motivazione ha così tanto impatto sulla scelta delle vacanze, vuoi immaginarti quanta ne abbia sulle cose serie?
Simon Sinek sottolinea in questo breve video e spiega nel suo libro che tutti hanno chiaro ciò che fanno (What), alcuni sanno come farlo (How), pochi ne (ri)conoscono il motivo, lo scopo, l’intenzione (Why).La motivazione
CAPIRE COSA TI MUOVE FA LA DIFFERENZE TRA ARRIVARE ALLA META E PERDERTI PER STRADA
Simone Sinek chiama la rappresentazione grafica dei tre stadi di consapevolezza (Cosa, Come e Perché) The Golden Circle.
COSA e COME non sono ispirazionali, non muovo all’azione. Descrivere il PERCHÉ, invece, è ciò che fanno i leader e i leader ispirano.
Dunque, non si tratta solo di stabilire con chiarezza la meta (l’obbiettivo), ma nella nostra visione d’insieme dobbiamo includere la motivazione che ci spinge a percorrere quella strada. Il modo più semplice per iniziare ad interrogarti sui tuoi “perché” è partire da un semplice esercizio: ripercorri il tuo passato e identifica i momenti in cui ti sei sentito al top, hai dato del tuo meglio, hai raggiunto il successo (al lavoro, in famiglia, nelle relazioni). Per aiutarti ho creato una scheda di esercizio che trovi qui.Tu gust is mei che uan
Solo chi come me appartiene alla generazione X probabilmente ha riconosciuto la citazione di una pubblicità che è rimasta nel cuore di molti: un giovanissimo Stefano Accorsi offriva un cornetto due gusti alla ragazza su cui voleva fare colpo (giuro, il momento Amarcord finisce qui!).Come il cioccolato completa la panna del cornetto, così la motivazione ideologica, completa quella pratica.
Infatti, non possiamo parlare di motivazione se non comprendendone i suoi due aspetti:- La motivazione pratica
- La motivazione ideologica
La motivazione pratica è quella che ti porta a fare qualcosa per bisogno o per esigenza.
Ad esempio, per chi decide di diventare insegnante potrebbe essere la necessità di avere uno stipendio alla fine del mese. Se questa fosse l’unica motivazione, tuttavia, fare l’insegnante o il medico e l’impiegato di banca non farebbe differenza: alla fine del mese si otterrebbe lo stesso risultato: una somma di denaro sul conto corrente.La motivazione ideologica, invece, è quella che ti spinge dal profondo, è la tua missione, il tuo modo di avere impatto sugli altri o sul mondo che ti circonda.
Riprendendo l’esempio di prima, la motivazione ideologica dell’insegnante potrebbe essere legata al desiderio di infondere amore per il sapere, formare le menti e il pensiero delle generazioni future, aiutare ogni studente a scoprire i propri talenti e così via. Se, sulla base della sola motivazione pratica, fare l’insegnante o l’impiegato di banca poteva essere indifferente, alla luce di questo secondo esempio diventa chiaro che la motivazione ideologica è quella che determina il perché si vuole fare l’insegnante assumendo un significato ben più grande e importante e rendendo speciale il lavoro.Le tue motivazioni
Riprendi l’esercizio della linea della vita e prova a pensare a quali sono stati i momenti in cui hai avuto una visione chiara delle motivazioni (soprattutto di quella ideologiche) che ti hanno portato a compiere certi passi, ad intraprendere i tuoi progetti. Riconosci quei momenti come i migliori?
Immagina che il Golden Circle sia un cono visto dall’alto. Prendi in mano il cono come un megafono.
Fai sentire la tua voce forte e chiaro, partendo dalla tua motivazione ideologica ispirerai chi ti ascolta, coinvolgerai le persone nella tua missione, passando per il COME (HOW) indicherai la strada per arrivare al tangibile, al COSA (WHAT) con una chiarezza cristallina.
Anche nella vita di tutti i giorni puoi utilizzare questa piccola consapevolezza per ispirare gli altri, per motivarli a collaborare alla tua idea, realizzare ciò che chiedi, che si tratti di tua figlia o di un tuo collaboratore.